Siconbep: Concluso il lavoro del tavolo tecnico. Il 67% delle coste italiane è libero! Si, si è concluso finalmente ad Ottobre il lavoro del tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali e della mappatura del Siconbep (Sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici).

In un precedete articolo (clicca qui per leggerlo) scrivevo che l’articolo 12, comma 1 della DIRETTIVA BOLKESTEIN (DIRETTIVA 2006/123 del 12 dicembre 2006) dava la possibilità di proroga delle concessioni ove il Governo Italiano avesse determinato con il Siconbep che la risorsa spiaggia “non è scarsa”, ma precisavo anche che, in ogni caso, il rinnovo automatico non sarebbe stato comunque possibile perché incompatibile con il principio della libertà di stabilimento (cioè l’interesse di un’altra impresa estera sulla concessione rinnovata).

Il tavolo tecnico ha quindi stabilito che il 67% delle coste italiane è libero, mentre solo 33% circa delle aree demaniali delle coste è in concessione. Attenzione, una precisazione, da detta ricognizione mancano le coste di laghi e fiumi e le coste rocciose, quindi, ove si estendesse l’analisi la predetta percentuale potrebbe (sicuramente) scendere ancora.

Le preoccupazioni però restano, sia in relazione al principio di libera concorrenza, che comunque deve essere rispettato e sia in considerazione del fatto che il dato percentuale deve essere poi attualizzato a livello locale territoriale. Ciò significa che, semmai si riuscisse e superare il problema della libertà di stabilimento, occorrerebbe comunque andare a “calare” il dato della percentuale e quindi del rapporto tra area libera e area occupata all’interno di un contesto territoriale.

Il dato 67% e 33%, è infatti nazionale, cioè è dato da una media generale. Ogni situazione quindi andrà analizzata a livello particolare perché se in una zona costiera (senza fare nomi) la spiaggia è quasi “totalmente” occupata, questa non potrà “beneficiare” di una media nazionale e dire che in realtà quella zona è occupata solo al 33%, perché appunto non è vero (mi scuso per la semplicità delle parole e dei termini ma rendono l’idea). Se infatti un soggetto esterno volesse chiedere una concessione, sappiamo bene che de facto non potrebbe farlo perché non avrebbe “spazio” libero. Quindi tutto bene, ma attenzione, non tutti possono cantare vittoria!

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